Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. Perché investire in azioni è molto meglio che investire in immobili? (puntata 333 del 12/07/2025)

Il sottoscritto ha sempre pensato che le azioni di aziende quotate in Borsa siano il modo migliore per costruire ricchezza ed investire al meglio.

Francamente non conoscevo il punto di vista completo di Buffett su questo, però sapevo bene che Charlie Munger, socio per una vita dell'Oracolo di Omaha, aveva fatto i suoi primi milioni di dollari con le case.

Ma nell'ultimissimo Annual meeting in Nebraska, Warren ha risposto ad una domanda esattamente sul tema. Ecco una specie di trascrizione:

"Ci sono molte più opportunità – almeno negli Stati Uniti – nel mercato dei titoli che nel settore immobiliare".

Buffett ha sottolineato la complessità e la lentezza delle transazioni immobiliari rispetto alla facilità e alla velocità delle transazioni azionarie.

"Per quanto riguarda il settore immobiliare, è molto più difficile rispetto alle azioni in termini di negoziazione, tempo impiegato e coinvolgimento di più parti nella proprietà.

Munger, che è stato vicepresidente di Berkshire fino alla sua morte nel 2023, "si è divertito" con l'immobiliare e ha concluso "un discreto numero" di affari nel settore, ma Buffett ritiene che la sua vera vocazione sia sempre stata chiara.

"Penso che se gli avessi chiesto di fare una scelta a 21 anni, se investire esclusivamente in azioni per il resto della sua vita o nel settore immobiliare per il resto della sua vita, avrebbe scelto le azioni in un secondo".

Per Buffett, la semplicità degli investimenti azionari è difficile da battere. Si può raggiungere la Borsa di New York (o qualsiasi altro Market) e "fare affari per miliardi di dollari in totale anonimato, il tutto in cinque minuti".

Sintesi del sottoscritto:

Il settore immobiliare, al contrario, è un processo lento. E spesso assai complicato. E le brutte sorprese sono dietro l'angolo (di tutti i tipi).

Con le azioni basta premere un bottone ed è tutto fatto (basta fare bene i compiti prima e durante).

2. Il mio libro della settimana (333)

S. Zweig: Magellano

(Garzanti)

I grandi navigatori hanno aperto la strada ai grandi colonizzatori e agli schiavisti. Ma limitarci a questa considerazione storica sarebbe ingiusto nei confronti di Magellano …

"È un portoghese di ferro, fiero e coraggioso, testardo e inflessibile, il protagonista della più grande impresa marittima di tutti i tempi, l’uomo che, fra il 1519 e il 1521, scopre il passaggio fino ad allora sconosciuto tra l’Atlantico e il Pacifico – la “via occidentale” verso le Indie che Colombo e tanti altri hanno invano cercato – e tenta per primo di circumnavigare la Terra.

Ferito nell’orgoglio dal rifiuto del proprio sovrano, pur di realizzare il suo sogno non esita a passare al servizio del re di Spagna.

Nulla viene risparmiato a questo capitano che sfida l’ignoto e l’impossibile: la furia degli elementi, lo spettro della fame, la ribellione dei compagni di viaggio – nemmeno la morte, che lo coglie sulla strada del ritorno. Ma nessun ostacolo riuscirà a spezzare la sua irriducibile volontà; e così alla fine, insieme alla sua geniale intuizione, a trionfare sarà la più sobria delle sue virtù: la perseveranza.

Con una biografia che si legge come un romanzo d’avventura, pubblicata per la prima volta nel 1938, Zweig rende omaggio a Magellano, una delle figure più affascinanti dell’età d’oro dei viaggi di esplorazione, consegnandoci l’appassionante racconto di un’epopea eroica e tragica."

3. L'articolo della settimana (333)

La Giustizia italiana è sempre al centro delle polemiche. I casi francamente assurdi non mancano. Come quello che state per leggere:

"Il crac dell'azienda c'era stato 15 anni fa ma in Italia i processi vanno per le lunghe e così l'iter processuale si è concluso in via definitiva da pochi giorni: conferma della condanna per bancarotta fraudolenta a quattro anni e otto mesi e trasferimento in carcere. Peccato però che il condannato in questione ha 94 anni suonati.

La storia arriva dal carcere di Sollicciano, a Firenze, e serve al Garante dei detenuti per dire che "il sistema è malato". Il protagonista è l'editore e giornalista Renato Cacciapuoti, condannato per il il crac dell'Editoriale Olimpia, nota casa editrice nazionale che per decenni ha pubblicato riviste e libri su caccia, pesca, armi, difesa, tiro, cani. Fra le testate più note c'era 'Diana', rivista sull'attività venatoria."

4. La citazione finale (333)

“Colui che più possiede, è colui che più ha paura di perdere.”

(Leonardo)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


Elenco delle puntate: