FC Consiglia è la mia nuova newsletter. Ogni 7 giorni un Consiglio finanziario dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto molto.
E la Citazione Finale.
Buona lettura.
Investi SOLO in quello che conosci e capisci. Uno slogan del sottoscritto e di FinanzaWorld che è in cima alla lista dei nostri principi fondamentali.
E una delle prime cose che sarebbe utile capire è se noi stessi siamo un'Azione o un'Obbligazione.
Molto dipende dal lavoro che facciamo. E' abbastanza solido e regolare da fornirci un reddito nei prossimi anni da qui alla pensione? L'altra regola aurea infatti è: MAI investire soldi che possono servirci per vivere e per gli imprevisti.
E qui torno alla domanda iniziale: siamo un'Obbligazione o un'Azione?
Siamo un'Obbligazione se la nostra professione ci (quasi) garantisce uno stipendio e una pensione di alto/medio livello per tutta la vita. Un'Obbligazione tripla AAA (o poco meno) di quelle che difficilmente vanno in default, anche se magari la crescita strada facendo non è immensa.
Siamo un'Azione se invece il successo della nostra professione è legato alla salute dell'industria o del settore in cui ci muoviamo. In questo secondo caso le nostre opportunità possono anche essere migliori, ma sicuramente saranno più volatili. E non esenti da rischi.
Quindi: siete un'Azione o un'Obbligazione?
Se volete avere informazioni immediate per Investire risparmiando scrivete a:
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Oppure direttamente al sottoscritto a: f.carla@finanzaworld.it
(Einaudi)
Non stiamo vivendo la peste del '600 che Manzoni ci ha raccontato con un italiano strepitoso e ancora super. Ma rileggere un romanzo che tutti abbiamo dovuto leggere a scuola è un'idea che, sono sicuro, è venuta a tanti di noi in questo periodo.
Costa pochissimo e ci dà moltissimo.
"La storia nota di un curato di campagna pauroso e vile che, minacciato dai bravi, si rifiuta di sposare due giovani, è il capolavoro della letteratura italiana dell'Ottocento.
Manzoni trova la forma e la lingua perfette solo alla terza edizione, a cui aggiunge Storia della colonna infame: ideale conclusione del romanzo, racconta il processo contro due presunti untori, ulteriore esempio di oppressione dei potenti nei confronti degli umili.
I promessi sposi sono, in questo senso, affresco e sintesi della società italiana di ogni tempo: la prepotenza di don Rodrigo, l'ingenuità di Renzo, l'innocenza di Lucia, il coraggio di padre Cristoforo...
Ma soprattutto la vigliaccheria di don Abbondio: un brav'uomo che fa quel che deve; ma a fare di piú, se c'è da mettersi in mezzo, proprio non ci sta.
Studiati, parodiati, usati come modello, I promessi sposi raccontano un'Italia che non è cambiata mai."
Non so se Manzoni sarebbe felice dell'Italia del 2020. Ma, penso, sarebbe contento della mentalità delle italiane e degli italiani Investitori Intelligenti di Fw.
Sempre a proposito di Alessandro Manzoni: ho scovato una breve intervista immaginaria al grande romanziere italiano che forse avrete voglia di leggere. Sapete chi gli fa le domande? Uno dei più grandi sceneggiatori di Tex Willer: Claudio Nizzi.
"Il denaro non puzza."
(Tito Flavio Vespasiano)
A rileggerci il prossimo week end!
Vostro