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Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. A chi serve una ricerca sugli "italiani e il risparmio" come questa? (puntata 261 del 24/02/2024)

"Per quasi metà degli italiani (49,3%) occuparsi di risparmio e investimenti è fonte di ansia e preoccupazione. Lo rileva l'aggiornamento del quarto rapporto Assogestioni-Censis da cui emerge, inoltre, che a soffrire maggiormente sono giovani e over 65, in particolare il 50,7% di chi ha tra i 18 e i 34 anni e il 54,4% degli ultrasessantacinquenni, contro il 45,6% degli adulti (35-64 anni).

A preoccupare sono le modifiche alle proprie scelte finanziarie e il ripensamento dei porti sicuri del passato, come ad esempio la tradizionale predilezione per la liquidità, a rischio con l'inflazione.

Inoltre la risalita dei tassi di interesse preoccupa il 44,1% dei giovani, il 36,3% degli adulti e il 31,6% degli anziani che hanno affermato di essersi sentiti personalmente penalizzati dal fenomeno. Il Censis stima che nel secondo trimestre 2023 il potere d'acquisto delle famiglie in termini reali abbia subito una riduzione dell'1,7% su base tendenziale. Lo studio ha inoltre indagato la conoscenza dei risparmiatori degli effetti concreti dell'inflazione sui redditi.

A una domanda sulla variazione del potere di acquisto in presenza di prezzi e redditi raddoppiati ha risposto in modo errato il 27% dei giovani, il 23% degli adulti e il 53,2% degli anziani.

Un'altra verifica delle conoscenze di base ha riguardato la differenza tra azioni e obbligazioni, per cui la risposta sbagliata è stata data dal 13% dei 18-34enni, dal 10,2% dei 35-64enni e dal 12,2% degli over 65.

"La tutela e la valorizzazione dei risparmi individuali sono uno strumento di empowerment delle famiglie. Se adeguatamente mobilitato e gestito, il risparmio privato rappresenta una risorsa preziosa per il sistema economico italiano", commenta Saverio Perissinotto, a.d. di Eurizon Capital SGR e presidente del Comitato EduFin di Assogestioni."

"Il risparmio degli italiani, se adeguatamente mobilitato e gestito ..."

Un contrasto evidente con il motto di sempre di Fw e della Finanza democratica:

"Riprendete in mano il vostro denaro" ...

Oppure con il più prosaico, ma sempre attuale:

"Chiedereste al macellaio se la carne è buona?"

Un consiglio finale: se siete novizi di FinanzaWorld partecipate Gratis al Meeting della Finanza democratica on line col sottoscritto, cliccando subito qui.

2. Il mio libro della settimana (261)

D. Grandi e R. De Felice: 25 luglio

(Il Mulino)

Non si smette mai di parlare di fascismo in Italia, per tante ragioni, non sempre troppo interessanti.

Ma non si parla mai di chi fece cadere il fascismo: Dino Grandi.

"Volli bene a Mussolini anche quando, nella notte del 25 luglio, durante il Gran Consiglio, sentii il dovere di agire contro di lui... con la nostalgia di un Mussolini che ormai non esisteva più".

Nel 1983, rompendo un silenzio durato quarant'anni, Dino Grandi decideva di esporre la sua verità sulla fine della dittatura mussoliniana, e lo faceva autorizzando infine la pubblicazione di questo libro che egli aveva scritto a ridosso ancora dei fatti, nel 1944, e aveva poi conservato inedito.

Non era, la sua, una verità qualunque: questo è infatti il memoriale di colui che dopo essere stato per molti anni, tra fedeltà e disubbidienza, l'antagonista di Mussolini, fu l'artefice primo della sua fine.

Il 25 luglio 1943, che si chiude con il faccia a faccia tra il re e Mussolini e con il licenziamento e l'arresto del duce, si era aperto, alla seduta del Gran Consiglio, con le diciannove firme che, approvando l'ordine del giorno proposto da Grandi, siglarono di fatto la sfiducia del supremo organo del fascismo a Mussolini.

Qui dunque Grandi racconta il suo 25 luglio. Il testo è preceduto da una corposa introduzione di Renzo De Felice e da una premessa di Giuseppe Parlato."

3. L'articolo della settimana (261)

Il Wall Street Journal ha preso di mira Elon Musk, oppure è il giornalismo che fa la differenza quando si tratta di informare la pubblica opinione?

"Elon Musk e alcuni dei suoi dirigenti alla Tesla erano soliti fare un uso spropositato di droghe, Lsd ecstasy e cocaina in particolare, spendendo milioni di dollari in viaggi e festini privati.

Lo rivela una nuova puntata di un'inchiesta del Wall Street Journal che questa volta mette in luce un clima di «sudditanza» attorno all'uomo più ricco del mondo da parte dei manager terrorizzati di perdere i loro compensi miliardari..."

4. La citazione finale (261)

“Non so come ho fatto a contrabbandarmi per fascista durante vent'anni.”

(Dino Grandi)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


Elenco delle puntate: