Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. Come evitare una trappola (grande) della finanza barbara (puntata 218 del 29/04/2023)

Se continuate a leggere scoprirete una delle più banali (e letali) trappole della finanza barbara: darvi l'idea che "qualche punto percentuale" in più o in meno conta poco.

I veterani Maratoneti di Fw sanno già che la differenza tra (per esempio) +9% e +5% è (molto) meno esigua di quello che sembra.

Ma quanto meno esigua? E' quello che state per scoprire come fossimo in un giallo di Agatha Christie ...

-100.000 $ investiti al 5% per 12 anni diventano quasi 180.000 $.

Gli stessi 100.000 $ investiti al 9% per 12 anni diventano quasi: 290.000 $.

Quindi la differenza non è del 4% come sembrerebbe ad un primo, poco attento, sguardo (9% meno 5%).

Infatti 290.000 $ sono circa il 60% in più rispetto a 180.000 $.

Questo per dire una cosa che sarebbe molto importante che teneste a mente: le differenze di rendimenti percentuali (nel tempo) fanno una differenza enorme anche quando apparentemente sembrano 'piccole' ed 'irrilevanti'.

Attenti perchè sono proprio queste cose che i killers della finanza barbara usano per provare a far fessi i risparmiatori.

L'esempio più classico ed emblematico:

In una Maratoncina di oltre mezzo secolo, la holding di Warren Buffett ha avuto un rendimento medio annuale del +20.8% (attraversando però anche periodi di elevatissima inflazione).

Nello stesso periodo l'Indice S&P 500 ha messo a segno un rispettabilissimo +9.7%.

Un po' più del doppio dirà qualcuno dei Maratoneti appena partiti ...

Mmmmmh, non esattamente:

100 $ investiti per 51 anni con l'Indice S&P 500 sarebbero diventati: 11.234 $.

Gli stessi 100 $ investiti per 51 anni con WB sarebbero diventati, tenetevi stretti: 1.532.546 dollari.

Altro che doppio! -ò-

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2. Il mio libro della settimana (218)

D. Chinellato: KING. La biografia di LeBron James

Non so se lo sapete, ma LeBron James non è soltanto uno dei più grandi e longevi giocatori di pallacanestro NBA della storia. E' anche un bravo investitore. Qualità rara tra i campioni dello sport ...

«Incontrare Michael Jordan è stato come incontrare Gesù. Era come se camminasse in aria mentre veniva verso di me. Per un ragazzino di Akron, senza soldi, senza un padre vicino, che aveva bisogno di un’ispirazione, Jordan era l’uomo giusto.

Volevo tirare come lui, portare le scarpe come lui. E volevo che un giorno i ragazzi guardassero me con gli stessi occhi con cui io guardavo lui».

Anche se LeBron di se stesso non lo dirà mai, anche se per lui il migliore resterà sempre Air Jordan, una ex star dell’nba come Isiah Thomas non ha dubbi: è King James il Goat, il più grande di sempre.

«Perché non abbiamo mai avuto un giocatore che riesca a combinare come LeBron il dominio sul parquet a tutto il resto. Per il primo aspetto ci sono le statistiche, e i numeri non mentono mai: nessuno ha avuto la sua resa e la sua costanza in ogni aspetto del gioco. Così come nessuno ha fatto ciò che ha fatto lui per le comunità in difficoltà».

Per tutti questi motivi LeBron James è unico. Il bambino abbandonato dal padre e con una mamma ancora sedicenne, che ha trascorso la sua infanzia difficile («Ho visto di tutto: droga, omicidi; era folle») peregrinando tra divani e camere in affitto, fino a essere preso in affidamento dall’allenatore della squadra di football del quartiere, non è diventato solamente il migliore al mondo nel suo sport, il basket, un giocatore unico, il Prescelto, ma anche un uomo che ha impegnato la sua immagine per combattere le ingiustizie sociali.

Qui lo raccontano e si racconta, racconta la sua forza inarrestabile: «Un giorno ho detto a me stesso: se sei talmente stanco che non ti senti più le gambe, continua a correre; e se ti senti morire, corri ancora più forte». Sicuro che il meglio per lui, sul parquet e nella vita, debba ancora venire.

«Non starò mai zitto davanti alle ingiustizie, e non mi limiterò a parlare solo di sport, come qualcuno pretenderebbe. Io sono parte della comunità. Mi interesso della mia gente, del razzismo, della società tutta. E sono consapevole di quanto la mia voce sia potente, e di quanto possa essere d’aiuto».

3. L'articolo della settimana (218)

Come faccio spesso in questa newsletter, l'articolo della settimana riprende il libro che vi consiglio. Ecco un'intervista a LeBron James che c'illumina sul perchè (e come) sia diventato un bravo investitore ...

"LeBron James is a legend on the basketball court, but when billionaire investor Warren Buffett first met James, the NBA star’s athletic prowess wasn’t the only thing that impressed him.

The two met over a decade ago while filming a skit for Berkshire Hathaway’s annual meeting, Buffett writes in an article honoring James’s spot as one of Time’s 100 Most Influential People of 2019. In the video, Buffet beats James at basketball, “so it was clearly a comedy,” Buffett says in Time.

“We had a good time, and since that day, I’ve been impressed with his leadership skills, his sharp mind and his ability to stay grounded,” Buffet writes... "

4. La citazione finale (218)

"Non avverto alcuna pressione esterna, basta quella che mi metto addosso io. Ed è tanta."

(LeBron James)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


Elenco delle puntate: