Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. Il nemico interiore (parte seconda e fine) (puntata 194 del 12/11/2022)

FinanzaWorld ha aiutato decine di migliaia di persone ad evitare di rimanere vittime dell'infelicità finanziaria.

Ha lavorato dal 1999 sulle molte cause di questa infelicità, dimostrando con i suoi continui successi e profitti, che Investitori Intelligenti si diventa.

Uno dei nemici giurati dell'Investitore Intelligente è la paura psicologica che attanaglia tanti e che spinge, quasi costringe, a fidarsi degli 'addetti ai lavori'.

Le Fwiane e i Fwiani sanno come si investe bene e non hanno alcuna paura di questo tipo. Ovviamente.

Vi propongo qui la seconda ed ultima parte del mio minuscolo saggio sulla psicologia dell'investimento.

Buona lettura a tutti.

"I comportamenti più irrazionali, ma assai comuni sono:

1 Il 'panic selling' (vendere in preda al panico);

2 Il 'compulsive buying' (comprare in preda all'impulso).

Il mercato azionario è l'unico mercato che si conosca dove la maggior parte degli operatori compra quando i prezzi salgono e vende quando i prezzi scendono.

Esattamente il contrario del normale.

Nel periodo che ho chiamato delle Mille bolle blu, dal 1997 ai primi mesi del 2000, i prezzi di moltissime società, in particolare quelle tecnologiche, erano saliti a dismisura in pochi mesi, eppure la psicologia degli investitori era rivolta all'ottimismo irrazionale e all'esuberanza.

Fino all'esplosione delle bolle della primavera 2000.

Nel periodo successivo, tra il 2000 e il 2003, nonostante molti indici fossero scesi del 40% e più, e molte società avessero un valore di Borsa a sconto dell'80% rispetto a quello del 2000, nessuno voleva acquistare le azioni di quelle stesse società che pochi mesi prima andavano a ruba.

Nemmeno quando i soldi che queste aziende avevano in cassa erano il doppio del prezzo di Borsa e il debito era zero. Cioè le azioni di queste aziende erano più che regalate.

Anzi in pratica ti pagavano per comprarle.

Ma come mai sono così comuni (e ricorrenti) il 'panic selling' (vendere in preda al panico) e il 'compulsive buying' (comprare in preda all'impulso)?

Per due ragioni molto semplici:

1 Molti investitori azionari hanno spesso comportamenti psicologicamente gregari e (magari inconsciamente) speculativi e da scommettitori.

Cioè fanno quello che fanno gli altri, quindi comprano quando comprano tutti e vendono quando tutti vendono. In più vedono i mercati finanziari come un casinò dove si 'gioca in Borsa' e si specula per arricchirsi in fretta. Le vicende legate alle criptovalute ne sono l'ultimissima riprova.

2 La maggior parte degli investitori azionari non ha capacità di valutazione dei business delle società di cui acquistano titoli e non ha metodi di gestione dei propri portafogli. (A proposito: dopo 15 anni ho aggiornato il mio Metodo e lo trovate in ogni numero di qualsiasi abbonamento Premium di FinanzaWorld e del sottoscritto.)

La maggior parte degli investitori non sa quanto vale davvero l'azienda di cui possiedono azioni e non ha un sistema, un metodo, che li aiuti, automatizzando certe operazioni, a difendersi dai condizionamenti psicologici che li spingono sempre a comportamenti autolesionistici.

Con danni enormi agli investimenti (e alla salute).

Ecco perchè, in tutti questi anni, ho sempre insistito sulla necessità, per i veri investitori intelligenti, di imparare a valutare le aziende e di usare sempre un metodo di gestione del portafoglio modello.

Proprio gli strumenti che abbiamo messo a punto a FinanzaWorld e che tutti gli abbonati Premium, anche quelli in prova gratuita, ricevono insieme ai consigli di investimento e a tutto il resto.

Per diventare più ricchi.

Psicologicamente. E non solo.

Se non sapete da che parte cominciare e volete raggiungere i risultati che hanno raggiunto gli abbonati a FinanzaWorld dal 1999 ad oggi scrivete subito a:

lodovico.carla@finanzaworld.it (Citate questa rubrica, vi attende una sorpresa).

Un consiglio finale: se siete novizi di FinanzaWorld partecipate Gratis al Meeting della Finanza democratica on line col sottoscritto, cliccando subito qui.

2. Il mio libro della settimana (194)

G. Marx: Lettere di Groucho Marx

(Adelphi)

Ho letto la prima volta questo divertentissimo libro un po' più di vent'anni fa.

Successivamente l'ho riletto tutte le volte che mi sono venuti in mente alcuni aforismi meravigliosi di Groucho che in queste lettere sono contenuti.

E' una lettura splendida perchè non fa solo ridere e non insegna solo come rispondere, con ironia, agli scocciatori. Ma proietta pure, istantaneamente a Hollywood nei ruggenti anni '20 del secolo scorso.

Fino alla drammatica conclusione del crash di Wall Street del 1929. Crollo in cui Groucho perse quasi tutto quello che aveva guadagnato, cioè moltissimo: un quarto di milione di dollari dell'epoca.

Eppure trovò il modo di scherzare anche su quello. Leggendario.

“Durante la Grande Depressione in Central Park i piccioni portavano le briciole ai passanti.” Groucho Marx.

3. L'articolo della settimana (194)

Se non avete mai visto in azione Groucho Marx e non ve la sentite di affrontare un vecchio film in bianco e nero con i suoi tre fratelli (e sbagliate), allora dovreste (almeno) trascorrere venti minuti con lui grazie a questo (raro) video in italiano ...

4. La citazione finale (194)

"Certi miei conoscenti persero milioni. Io fui più fortunato: persi solo duecentoquarantamila dollari (ossia centoventi settimane di lavoro a duemila a settimana). Avrei perso di più, ma quelli erano tutti i soldi che avevo."

(Groucho Marx sul crollo di Wall Street del 1929)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


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