Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. Sapete come si fa a valutare un business? (puntata 207 del 11/02/2023)

Mi capita sovente di ricevere mail da investitori (traders) improvvisati, rimasti scottati da "investimenti" andati piuttosto male. In realtà speculazioni, scommesse, magari inconsapevoli.

Mi chiedono consigli su come poter recuperare, almeno in parte, i sudati risparmi.

Purtroppo il più delle volte non c'è molto da fare: i buoi sono scappati e sono ormai molto lontani dal recinto.

E quasi sempre questo è successo a causa di una errata valutazione dei business sui quali hanno investito.

Per questo motivo ho pensato che potesse essere utile rispolverare un mio vecchio testo nel quale spiego, in poche e semplici righe, l'importanza cruciale di un'accurata valutazione dei business sui quali si intende investire.

Credo sia utile rileggerla in questo momento di turbolenze e sia cruciale per chi comincia ad investire e può fare ottimi affari.

Buona lettura.

"Sono sempre alla ricerca della semplicità.

Nella mia (ahimè lunga) esperienza di investitore e studioso della finanza e degli investimenti, ho visto funzionare sempre e solo le strategie semplici e indipendenti.

Quelle di Graham, di Buffett, di Fisher, di Lynch e, con tutta la modestia del caso, del sottoscritto.

Hitchcock amava la semplicità. Se non era in grado di scrivere la trama (il plot) di un suo film su una scatoletta di fiammiferi, o sul retro di un biglietto da visita, quel film non lo faceva per niente.

Semplice è il contrario di banale.

Provate a riassumere 'La finestra sul cortile' oppure 'Gli uccelli' e vi accorgerete che, per una volta, il maestro del brivido, non scherzava.

Per questo i suoi film non passano mai di moda.

Oggi proverò a raccontarvi come dovreste valutare una società prima di investire, cercando di farlo nel modo più semplice che io sia riuscito ad immaginare. Non fate caso ai dettagli poco 'business', me ne scuso in anticipo: quello che conta è la morale.

Comincio subito.

Ci sono due amici che abitano nello stesso quartiere. Uno di questi amici, Mario, è intraprendente e ha messo su un business molto semplice: compra birra in un supermarket che fa forti sconti, e la rivende dovunque si raduni gente.

Compra bottiglie a 50 centesimi e le rivende a 2 euro.

Visto che è molto bravo nel suo mestiere, riesce a convincere un sacco di gente a comprarle.

E i risultati sono davvero buoni: in un anno ha venduto 20.000 bottiglie di birra, 100 al giorno per duecento giorni di lavoro.

Ha speso 10.000 euro per la birra e ne ha incassati 40.000 dalla rivendita. Profitto netto: 30.000 euro.

Mica male. Solo che si è stancato parecchio.

E qui entra in scena l'altro amico, Giorgio. Dopo aver osservato il business del suo compagno per dodici mesi, gli è venuta una mezza idea di comprarne la metà.

Anche per aiutarlo.

Quanto dovrebbe pagare il business della birra secondo voi? Che poi è come dire: quanto vale la società e quanto valgono le sue azioni?

Riassunto:

Sappiamo che, nel primo anno, Mario ha venduto 100 bottiglie al giorno di media, per un totale di 20.000, in 200 giorni di lavoro.

Sappiamo che gli costavano 50 centesimi l'una e che le rivendeva a 2 euro, con un profitto netto di un euro e cinquanta cad. e di 30.000 euro in un anno.

Dal passato prossimo passiamo al condizionale.

In cinque anni Mario potrebbe vendere, quindi, 100.000 bottiglie di birra con un profitto netto di 150.000 euro. Mica bruscolini.

Giorgio farebbe bene quindi a pagare il 50% del business della birra 75.000 euro?

Non scordatevi del condizionale.

E se Mario si ammala? E se la birra passa di moda?

E se arrivano concorrenti agguerriti? E se i supermercati aumentano i prezzi della birra?

Se, se, se, se ... Ogni 'se' vale qualcosa.

Ogni 'se' porta a casa uno sconto. Ogni 'se' deve farvi pensare e trovare una risposta in denaro. Ogni 'se' abbassa la valutazione.

Morale della storiella:

Se non avete tutti gli elementi per valutare un business, allora NON avete tutti gli elementi per valutare il prezzo di un'azione di una società.

Non potete dire se è cara o a buon mercato.

E quando, finalmente, questi elementi li avrete, fatevi le domande giuste e scontate tutti i 'se' e i 'ma' che vi vengono in mente.

Solo allora potrete dire qual è il prezzo giusto."

Intanto cliccate qui e cominciate ad Investire con me.

2. Il mio libro della settimana (207)

A. Nafisi: Leggere Lolita a Teheran

(Adelphi)

Torno sullo scenario iraniano dopo avervi consigliato Persepolis, per parlarvi di un libro che ho appena letto. Una lettura potente ed istruttiva ...

"Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue, e cioè spiegare a ragazzi e ragazze esposti in misura crescente alla catechesi islamica una delle più temibili incarnazioni dell’Occidente: la sua letteratura. Il risultato è uno dei più toccanti atti d’amore per la letteratura mai professati – e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque tenti di interdirla."

«Il libro di Azar Nafisi è pieno di dolore e di nostalgia: amabile, spiritoso, fluido, talora ingenuo, spesso terribile; e piacerà, ne sono convinto, a moltissimi lettori e lettrici».

Pietro Citati

3. L'articolo della settimana (207)

Shahram Khosravi: “Il regime in Iran ha paura perché sa che non può più governare”.

"C’è molto dibattito soprattutto fuori dall’Iran sul dopo-rivoluzione. Nel Paese però non vedo grande interesse su quello che verrà dopo, si stanno concentrando soprattutto su ciò che stanno combattendo e su quello che non vogliono più."

4. La citazione finale (207)

"Chi non lo sa, e non sa che non lo sa, è uno sciocco da evitare."

(Proverbio persiano)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


Elenco delle puntate: