Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. 'Magico' Interesse composto (calcolatore in dono) (puntata 67 del 06/06/2020)

Richiesto di dire quale fosse la più importante scoperta matematica della storia, Einstein non esitò: "L'interesse composto". Ne discende una conseguenza immediata: il più grande amico del risparmiatore-investitore è il tempo.

Nel senso che più si investe a lungo termine, più la magia dell'interesse composto moltiplica i nostri risparmi.

Ma Jack Bogle, l'inventore dei fondi indice, sottolinea che non è solo interesse dei risparmiatori sfruttare questa "magia matematica". Ma ne approfittano anche quelli dell'industria della gestione del risparmio.

Industria che rischia zero e usa il vostro capitale, ma arriva a portarsi via l'80% dei vostri profitti. A lungo termine. Quindi più restate investiti più guadagnano loro.

Come può accadere?

Vi faccio un esempio semplice. Immaginate di investire 100.000 euro per 20 anni. I vostri strumenti finanziari si comportano bene e vi fanno guadagnare l'8% all'anno. I vostri 100.000 euro diventano: 466.095.

Se i vostri gestori prendono l'1% all'anno a voi restano 386.968 euro. Se invece vi costano il 2,5% i vostri soldi diventano: 291.775 euro.

E più passa il tempo peggio è. Dopo 30 anni a voi vanno 761.225 euro (invece di 1.006.265) se vi costano l'1%. Ve ne restano solo 498.395 (invece di 1.006.265) se vi costano il 2,5% all'anno.

Anche quella che appare una piccola differenza si trasforma, anno dopo anno, in un calo dei (vostri) profitti enorme.

Ecco perchè il sottoscritto quando ha fondato FinanzaWorld nel 1999 ha voluto due cose:

La prima: i nostri abbonamenti Premium hanno un prezzo fisso, non una percentuale. La seconda: mai pagare più dell'1/1,5% all'anno in commissioni e consigli.

Ma vi avevo promesso il 'mio' calcolatore dell'Interesse composto in regalo

Un consiglio: provate a rifare qui i calcoli sull'Interesse composto di cui sopra usando il 12% medio che abbiamo ottenuto a FinanzaWorld con i nostri abbonamenti Premium e Platinum dal 2004 ... Avrete risultati sorprendenti. E interessanti.

La versione Podcast di FC Consiglia la trovate cliccando qui.

2. Il mio libro della settimana (67)

D. Clark: Tao of Charlie Munger

(Scribner)

Questo libro, in inglese, è una intelligente compilation delle frasi più illuminanti di Charlie Munger, novantaseienne partner storico di Warren Buffett e vice-chairman di Berkshire Hathaway.

Munger, che ho conosciuto di persona ad Omaha, è stato (ed è tuttora nonostante l'età) strategicamente importante per Berkshire, per Buffett, per il sottoscritto. Per la sua saggezza, per la sua ironia, per la sua lingua affilata.

E, soprattutto, per la frase chiave: "Meglio investire su una grande company ad un prezzo onesto che su un'azienda mediocre ad un ottimo prezzo."

Da leggere.

3. L'articolo della settimana (67)

I giornali di carta sono in crisi nera da anni.

Il sottoscritto, mentre studiava, ha avuto una carriera da giornalista negli anni '80/'90 del secolo scorso, su testate quotidiane e su riviste allora molto popolari come l'Espresso e Panorama.

Tante cose sono cambiate da quei tempi e pochi giornali sono riusciti a trovare il loro posto al sole nel Simulmondo.

Dei cambiamenti e di altre cose interessanti ci parla Serena Danna di www.open.online in questa intervista al boss del New York Times ...

"A guardare oggi i risultati del New York Times – 6 milioni di abbonamenti e 800 milioni di dollari di ricavi digitali nel 2019 – si fa fatica a credergli. Eppure – giura Mark Thompson, amministratore delegato e presidente del gruppo che edita il quotidiano americano – quando da Londra è arrivato a New York con il suo accento da élite british e un’esperienza esclusivamente televisiva, tutti scommettevano che da lì a poco la “Gray Lady” sarebbe andata in bancarotta.

Era il 2012, Thompson lasciava una Bbc in grande forma e uno stipendio non legato ai ricavi aziendali, per trasferirsi in un giornale poco incline a prendere in considerazione dirigenti cresciuti oltre i ponti e i tunnel di Manhattan, e che perdeva milioni di dollari – trimestre dopo trimestre – a causa di una strategia esangue che puntava tutto sui giornali locali e un digitale zoppicante.

Otto anni dopo, il New York Times è esattamente quello che l’amministratore delegato outsider aveva sognato: un brand globale, che macina profitti su diverse piattaforme e riesce – proprio per questo – a farsi amare dai millennial ..."

4. La citazione finale (67)

"Per avere quello che desideri devi meritare quello che desideri."

(Charlie Munger)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


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