Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. La strana questione del "Profilo di rischio" (puntata 65 del 23/05/2020)

Una delle cose più insane, ma anche tendenziose, inventate dalla assai "creativa" industria della gestione del risparmio è il cosiddetto "Profilo di rischio".

Secondo molti è solo un modo, astuto, per rimbalzare sul cliente qualsiasi responsabilità per quello che si ritrova in portafoglio modello. Anche se è stato il settore commerciale della banca a rifilarglielo. Mentre le commissioni (quelle sempre) sono garantite. E spesso niente affatto chiare.

Ma quale sarebbe il Profilo di rischio ideale?

Com'è fatto un investitore con basso, medio o alto Profilo di rischio? Provate a fargli una domanda del genere e li vedrete piombare nella più nera disperazione.

Perchè la prima cosa che dovrebbero spiegare (prima a loro stessi che a voi) è cosa sia ESATTAMENTE il Rischio negli investimenti.

Ve lo dice il sottoscritto: il vero rischio negli investimenti è non sapere cosa stai facendo.

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2. Il mio libro della settimana (65)

L. Maugeri: Black Twilight

(Marsilio)

Leonardo Maugeri (Firenze, 1964-2017) è stato un manager di fama internazionale che ha ricoperto ruoli fondamentali nell’Eni e presso altri colossi nel mondo dell’energia.

Considerato uno dei massimi esperti mondiali di petrolio, ha scritto diversi libri, tra cui The Age of Oil, originariamente pubblicato negli Stati Uniti e poi in Italia (L’era del petrolio, Feltrinelli 2006). I suoi articoli sono usciti sulle più prestigiose testate internazionali, tra le quali Newsweek, Foreign Affairs, Science, Forbes, The Wall Street Journal, Il Sole 24 Ore.

Questo è il suo romanzo uscito postumo che racconta un mucchio di cose sul petrolio. E sulle guerre che per il suo controllo si sono combattute e ancora si combattono. A qualsiasi prezzo si venda il greggio.

Dove finisce la fantasia di Maugeri e dove comincia la sua lunghissima esperienza con il petrolio?

"Svezia, 1973. Mikael Modig, una spia del Kgb appena passata al servizio degli Stati Uniti, rivela a un agente della Cia di avere le prove di una cospirazione politico-economica di portata planetaria. Tre giorni dopo il suo cadavere viene ripescato da un peschereccio nel golfo di Stoccolma.

Connecticut, 2013. Thomas Bell, un anziano libraio antiquario, viene brutalmente assassinato poco dopo aver consegnato al nipote dei documenti che attesterebbero l’esistenza di un piano ordito da poteri forti che da decenni tramano nell’ombra, teso a provocare una crisi energetica influendo sugli equilibri geopolitici mondiali.

A indagare sul misterioso complotto sono da una parte il celebre giornalista Alex Adelman, esperto di politiche energetiche e rapporti internazionali, e dall’altra Neil Rogers, brillante e anticonformista agente dell’Fbi. Qualcuno però è fermamente determinato a impedire che la verità venga a galla, e non si fa scrupolo di uccidere per evitare che accada.

Tra sanguinosi omicidi e rocamboleschi inseguimenti, in un incalzante susseguirsi di rivelazioni e colpi di scena, verranno svelati tutti i retroscena di una cospirazione che vede coinvolti esponenti politici di primo piano, magnati dell’industria e della finanza, militari senza scrupoli e servizi segreti deviati, portando alla luce verità inaspettate e sconvolgenti."

3. L'articolo della settimana (65)

Per conoscere meglio Leonardo Maugeri ecco una delle ultime interviste (2016) prima della scomparsa. E' opera di Giuseppe Colombo per l'Huffington Post. E ci sono alcune visioni molto vicine alla profezia. Una cosa che accade spesso alle persone competenti.

Tipo questa:

"È una tempesta perfetta quella di un petrolio che, nonostante i prezzi così bassi, non riesce a far ripartire l’economia: attenti ai facili ottimismi su un’inversione.

Nel 2012, quando dissi che il prezzo sarebbe crollato, mi dissero che ero pazzo.

Oggi, come allora, la mia voce è un po’ fuori dal coro: penso che il peggio debba ancora venire. C’è ancora troppa produzione in eccesso nel mondo e nuova produzione sta arrivando per effetto di investimenti fatti 5-6 anni fa e che adesso si completano. Di fronte a questo eccesso produttivo la domanda cresce poco e non c’è possibilità di riassorbirlo. L’unica soluzione vera a questa situazione è che i grandi produttori si mettano d’accordo per tagliare la produzione".

4. La citazione finale (65)

"Lasciatemi dire una cosa che ho contro Mosè. Ci ha portato per quarant'anni in giro per il deserto per condurci all'unico posto nel Medio Oriente che non ha petrolio".

(Golda Meir, primo ministro israeliano)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


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