Francesco Carlà

Pubblicazioni per Investitori Intelligenti dal 1999


Da più di trentacinque anni studio i mercati azionari di Wall Street, Italia e Globali . Nel 1999 ho fondato FinanzaWorld con questa idea: insegnare alle persone ad investire in autonomia, risparmiando tempo e denaro. Le nostre newslettere gratuite ed a pagamento sono diventate un punto di riferimento per gli investitori intelligenti. Se vuoi saperne di più scrivimi a: f.carla@finanzaworld.it oppure clicca qui.

Investitori Intelligenti

Dialoghi con mio figlio sull'investimento intelligente

"Investitori Intelligenti" è il nuovo Podcast di Finanzaworld. Fw è un sito di informazione, comunicazione ed educazione finanziaria. Fondata nel 1999 da Francesco Carlà, è considerata (Sole 24 Ore) "la bibbia degli investitori italiani".

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Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto. E la citazione finale! Buona lettura, vs. Francesco Carlà

In questo Podcast settimanale 2 Consigli di Francesco Carlà; 2 sintesi di libri che ha appena letto (o che pensa indispensabili); in più il link ad un articolo che gli è piaciuto molto.

E la Citazione Finale.

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Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto. E la citazione finale!

A che ora suona la sveglia dei miliardari?
(puntata 104 del 20/02/2021)

L'argomento di questa settimana mi sembra pratico e interessante.

Da qualche parte ho letto, con malcelato orrore, a che ora si sveglia (regolarmente) Tim Cook, il successore di Steve Jobs alla guida di Apple.

Tenetevi forte: alle quattro meno un quarto. (a.m.)

Non è l'unico. A Silicon Valley svegliarsi molto molto presto è praticamente una mania. Da sempre. Ricordo molto bene, quando ho vissuto lì nel 1991: San Francisco era quasi sempre deserta, durante la settimana, già dopo le 19.

Ma non si svegliano presto solo in America.

Richard Branson, il miliardario inglese della Virgin, si alza alle 5am. E anche Paul Smith, il famoso stilista, lascia la sua casa di Londra (in bicicletta) che non sono ancora le sei.

Dormire poco (o andare a letto molto presto) è una cosa che molte persone di successo hanno in comune.

Giulio Andreotti, anche per colpa di una emicrania leggendaria, dormiva massimo 4 ore ogni notte. Riposavano poco anche Leonardo da Vinci, Margaret Thatcher, Benjamin Franklin e Thomas Jefferson.

Massimo 5 ore per notte.

Cosa che faceva pure Berlusconi. Tutti questi personaggi famosi assicuravano di funzionare bene anche dormendo poco o pochissimo.

Risparmiare 3 o 4 ore ogni 24 offre un vantaggio competitivo sul resto del genere umano non esattamente trascurabile.

Calcolando una cinquantina d'anni medi di vita attiva e significativa, stiamo parlando di quasi 64.000 ore in più.

Pensate a cosa fosse in grado di architettare uno come Leonardo da Vinci con tutto quel tempo!

Ma ci sono anche le voci di dissenso.

Sempre per stare sui personaggi famosi della tecnologia, Mark Zuckerberg arriva in ufficio alle 10,30.

Elon Musk non si sveglia mai prima delle 7am e, cosa davvero interessante, Warren Buffett ha sempre dormito 8 ore per notte.

Anche se si sveglia alle sei e mezza.

Magari, a questo punto, qualcuno di voi (qualcuna) ha la curiosità di conoscere le mie abitudini. Fino ad una decina di anni fa dormivo massimo 4 o 5 ore per notte e, anche per colpa dei Mercati, non andavo a letto mai prima delle 2am.

Adesso dormo 6 o 7 ore e sono diventato come Cenerentola: poco prima di mezzanotte il Kindle si spegne. Ma non ho mai usato la sveglia nella mia vita.

Tre domande per voi:

La prima: conta di più dormire poco o svegliarsi presto?

La seconda: è più importante usare bene il tempo o averne di più?

E finalmente la terza: voi a che ora vi svegliate?

Come si fa a scegliere gli investimenti giusti come stiamo facendo noi dal 1999 con i nostri abbonamenti Premium?

Se volete saperlo scrivete a: lodovico.carla@finanzaworld.it

Oppure passate la prossima mezzora con il sottoscritto (gratis).

Il mio libro della settimana (104)

Bill Gates: Clima come evitare un disastro. Le soluzioni di oggi. Le sfide di domani.

(La nave di Teseo)

Ho letto questo libro in piena pandemia e (appena) dopo l'arrivo di Mario Draghi al governo del nostro Paese.

Bill Gates non è soltanto uno degli imprenditori chiave del XX e XXI secolo, ma anche un grande filantropo (con la sua Melissa e Bill Gates Foundation che gestisce pure i miliardi di Warren Buffett a fini benefici) e un esperto di questioni globali ed ambientali.

Ma prima di presentarvi questo volume, mi viene in mente una frase di Gates molto efficace, di qualsiasi cosa si tratti: "Se ci ho messo 10 anni a saper fare qualcosa in 10 minuti, dovresti pagarmi per i 10 anni, non per i 10 minuti."

"Bill Gates ha passato gli ultimi dieci anni a studiare le cause e gli effetti del cambiamento climatico.

Avvalendosi della consulenza di fisici, chimici, biologi, ingegneri, esperti di science politiche e finanza, ha individuato i passi necessari per evitare un disastro ambientale sul nostro pianeta.

In questo libro, Gates non solo spiega perché dobbiamo mirare ad azzerare le emissioni di gas serra, ma presenta anche le soluzioni per raggiungere questo obiettivo vitale, offrendo una spiegazione chiara delle sfide che ci attendono.

Forte della sua esperienza di innovatore capace di imporre idee rivoluzionarie, Gates ci introduce alle tecnologie che già oggi aiutano a ridurre le emissioni, mostra dove e in che modo possono diventare più efficienti, indica in quali settori sono necessari progressi immediati, racconta le storie di chi sta lavorando alle prossime, essenziali, scoperte.

L’autore presenta un programma concreto per arrivare alle emissioni zero, suggerendo non soltanto le politiche che dovrebbero adottare le amministrazioni, ma anche quello che possiamo fare come cittadini per responsabilizzare su questa missione cruciale i governi, le imprese, e noi stessi.

Bill Gates lo dice apertamente: azzerare le emissioni non sarà semplice, ma seguendo le proposte di questo libro, finalmente è un obiettivo alla nostra portata."

L'articolo della settimana (104)

Molti di voi leggono benissimo in inglese che è la lingua del business.

Per questo ho deciso di suggerirvi anche articoli nell'idioma di Shakespeare in FC Consiglia.

Comincio subito con un bel servizio della CNNBusiness a proposito della relazione molto stretta fra i tassi d'interesse così bassi e il disastro di Deutsche Bank.

La vicenda di Deutsche Bank è molto istruttiva su come si possa creare un crollo quasi intenzionalmente, magari senza accorgersene. Forse.

Lo dissi in tempi non sospetti in tv a Udo Gumpel, giornalista tedesco in Italia da anni, ma le mie sottolineature caddero nel vuoto (eufemismo). Il tifo nazionale può accecare.

Il ruolo di DB nella Bolla Mutuata di 13 anni fa è descritto benissimo nel film 'The Big Short'. Che andrebbe visto.

Ecco le tappe fondamentali dal Sole24 Ore ...

La citazione finale (104)

È bene avere il denaro e le cose che il denaro può comprare, ma è bene anche, ogni tanto, controllare ed essere sicuri di non aver perso le cose che il denaro non può comprare.

(George Horace Lorimer)

A rileggerci la prossima settimana!

Vostro

Meeting Permanente della Finanza Democratica

30 minuti per capire cos'è la Finanza Democratica

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Come diventare un investitore intelligente?

Per essere investitori "fai da te" intelligenti, bisogna prima di tutto mandare a mente questa idea decisiva: investire NON è una scommessa, un colpaccio, uno sprint. E' una Maratona. Warren Buffett ha trasformato 10.000 dollari, il suo capitale iniziale, in decine di miliardi di dollari. Ma non ci ha messo giorni o mesi. Ci ha messo qualche anno.

Per la precisione: una decina d'anni a diventare milionario (nel 1962 i milioni di dollari avevano ancora il loro fascino. Anche i milioni di euro ce l'hanno, dopotutto, no?).

E una quarantina d'anni a diventare miliardario, sempre in dollari, nel 1990.

Nel frattempo i suoi miliardi sono diventati molti di più.

L'Investitore intelligente "fai da te" è prima di tutto un Maratoneta.

30 Minuti di Meeting con Francesco Carlà per capire cos'è la Finanza Democratica. Basta partecipare a questo Meeting per approfondire.

Ma che cos'è esattamente la Finanza Democratica?

I principi della Finanza Democratica sono pochi e davvero alla portata di tutti. Eccoli qua:

  • 1) Nessuno ha a cuore il nostro denaro più di noi;
  • 2) Imparare ad investire è semplice e non serve essere laureati in economia e scienze finanziarie. Basta essere correttamente informati da chi è strutturalmente Indipendente e non deve vendervi nessun tipo di prodotti finanziari. Basta saper fare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, percentuali, e medie;
  • 3) Grazie ad Internet, è facile e costa molto poco investire da soli e senza intermediari. E' sufficiente aprire un conto bancario on line e le commissioni sono basse e alla portata di tutti gli investitori;
  • 4) Investite solo in quello che capite e conoscete.
  • 5) Non fidatevi di nessuno che vi proponga cose in contrasto con i punti 1, 2, 3 e 4. Basta partecipare a questo Meeting per approfondire.

Storia di Laura Rossi

Mi chiamo Laura Rossi, ho 45 anni e vorrei raccontarvi la mia storia. Secondo me può essere utile a tanta gente

Il mio lavoro somiglia a quello di molti italiani della mia generazione: piccola impresa ereditata dai genitori e dai nonni, non si stacca mai, fatica, tasse e qualche soddisfazione.

Negli ultimi anni meno.

Tre generazioni di lavoro e risparmio hanno creato un patrimonio.

Un patrimonio che somiglia a quello di tanti altri piccoli imprenditori e professionisti italiani, immagino: qualche immobile, tra cui la casa dove vivo, buoni del Tesoro e un po’ di altri titoli in portafoglio.

Fino a due anni fa soprattutto fondi di vario genere.

Un giorno mi sono imbattuta in questa tabella:

Per una volta era semplice da capire e la fonte era insospettabile (BlackRock/Morningstar):

Il peggior 'investimento' possibile, a lungo termine (1926/2020), è quello monetario (Bot/conti deposito etc): tolte le tasse e l'inflazione ci si rimette quasi l'1% all'anno (-0.8%). Seguono le obbligazioni (societarie e i titoli di Stato): sempre al netto di tasse ed inflazione si prende solo lo 0.6% netto, ogni anno in media. Poi arrivano le azioni: dal 1926 al 2020, una vera Maratona, hanno guadagnato il 4.4% medio all'anno, al netto di tasse ed inflazione.

La prima: un calcolatorino dell’interesse composto;

La seconda: un articolo di Francesco Carlà.

Usando il calcolatorino ho scoperto che:

Usando i Bot praticamente i soldi si dimezzano strada facendo (100.000 euro 'investiti' al 0.8% diventano dopo 94 anni 47.000);

Usando le obbligazioni i soldi crescono un po', ma molto lentamente (100.000 euro investiti allo 0.6% diventano dopo 94 anni 175.473);

Usando le azioni (nel senso di replicare un Indice azionario generalista per esempio con un Etf apposito) i soldi crescono molto (100.000 euro investiti al 4.4% diventano dopo 94 anni 5.725.941)

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Se non hai già visto il Meeting Permanente della Finanza Democratica, clicca sul pulsante qui sotto. 30 minuti con Francesco Carlà per cambiare le idee sbagliate sul risparmio e sull'investimento che ti sono costate tante delusioni.

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Domande e risposte

Chiariamo qualche dubbio

  • Che cos'è FinanzaWorld?

    FinanzaWorld è anzitutto libera e Indipendente, priva (strutturalmente) di qualsiasi conflitto d’interesse.

    Su FinanzaWorld Francesco Carlà ed il suo staff pubblicano ogni giorno informazioni, commenti, analisi sul mondo dell’economia, dei Mercati e dell'Educazione finanziaria.

  • Francesco Carlà, già docente all'Università la Sapienza di Roma e all'Università IULM di Milano, da oltre 35 anni si occupa di Comunicazione, Informazione ed Educazione finanziaria.

    Segue la finanza innovativa (e il Fintech) dal 1995. E' autore di articoli, libri e di programmi radio-televisivi.

    Tra le sue pubblicazioni ricordiamo i bestsellers "Trading online. La guida" (2000), "Simulmondo. Vivere Internet" (2001), "Trading online. Seconda Edizione" (2003), Italia-Google (2006) e Finanza Democratica (2009). Per tre anni ogni settimana è stato protagonista su RaiNews24, RAI3 di "Netstocks", il primo magazine tv dedicato all'economia e alla finanza innovative, consulente di molte trasmissioni TV e Radio in RAI e su altri canali (Costanzo show, Invasioni Barbariche, Sky TG 24, Radio Vaticana, Radio Radicale, Radio Capital etc), per quattro anni ha condotto il forum di Borsa sul sito del Corriere della Sera, editorialista di Vanity Fair (Soldi & Felicità) e della Gazzetta dello Sport (Il Risparmiatore). E' il fondatore di FinanzaWorld dal 1999.