Ogni 7 giorni un'Idea dal sottoscritto; una brevissima sintesi di un libro che ho appena letto (o che penso sia indispensabile); in più il link ad un articolo che mi è piaciuto.

E la Citazione Finale.

Buona lettura, vs. Francesco Carlà.

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1. I soldi per Fido (puntata 97 del 02/01/2021)

In questi anni vi ho raccontato come risparmiare su quasi tutto, dal cornetto, alle sigarette, alla televisione.

Vi ho dimostrato che certe spese fisse possono essere letali per i vostri soldi e per la vostra felicità finanziaria presente e futura.

Ma non vi ho mai parlato di come spendere soldi e diventare davvero un po' più felici.

Un modo abbastanza sicuro è avere un cane.

Però è importante sapere quanto costa (davvero) vivere con un cane prima di fare il gran passo. Naturalmente dipende dal cane e dipende anche molto da dove vivete. Ma, più o meno, ecco quello che potete aspettarvi.

Prima di tutto dovete comprarlo. Un cane può costare da zero fino a 100.000 euro o anche di più. Ma calcoliamo tra zero e 1500 euro.

Poi ci sono altri costi quasi 'una tantum'. Circa 200 euro tra collare, guinzaglio cuccia/letto e giocattoli per il vostro cucciolo.

Aggiungete 50 euro per il set da toilette, più lo shampoo che va via come il pane e costerà almeno altri 10 euro ogni 30 giorni.

E adesso il cibo e il veterinario. Per alimentarlo potete spendere tra 20 e 100 euro al mese: è piuttosto diverso cibare un bassotto o un alano danese.

Il veterinario è un affare serio: 50 euro per ogni visita e per gli esami, 30 euro per le vaccinazioni (circa tre volte per i cuccioli), analisi a colpi di 25 euro cadauna, 50 euro per il microchip se non volete rischiare di perderlo, 100 euro per le analisi del sangue.

Ma calcolate (almeno) altri 500 euro medi all'anno di costi medici per tutta la vita del vostro amico, per emergenze e malattie canine che tendono a presentarsi soprattutto in vecchiaia.

In più c'è il tempo. Un cane 'costa' tanto tempo, giusto il tempo libero che non abbiamo mai.

Se lo comprate da cucciolo potete calcolare che vivrà mediamente 13 anni. Quindi pensate che circa due ore al giorno, ovvero più di 9000 ore del vostro tempo, saranno dedicate a lui.

Le avete? Un cane lasciato solo o affidato troppo spesso ad un 'dog sitter' è un amico annoiato, triste e probabilmente nervoso e distruttivo.

Senza contare che dovrete pagarlo e vi costerà piu' di cento euro al mese.

Totale? Non voglio spaventarvi e nemmeno farvi passare la voglia di avere un cane.

Un cane costa tanto, ma dà molto di più di quello che costa. E in fondo basta rinunciare a qualcuna delle tante cose inutili di cui abbiamo parlato in questi anni per mantenerlo.

Il tempo poi è davvero ben speso.

Se volete saperne di più sul denaro (come si risparmia e come s'investe) cliccate qui.

2. Il mio libro della settimana (97)

Rita McGrath: La fine del vantaggio competitivo.

(ROI Edizioni)

Chi mi segue da tempo sa bene quanto sia stato importante (e continui ad esserlo) scoprire aziende con un Vantaggio competitivo durevole.

A patto che abbiano anche altri requisiti decisivi, questo genere di company sono in grado (da decenni) di portare a casa rendimenti migliori e più stabili. A medio e lungo termine.

Rita McGrath ha studiato i vantaggi competitivi e ha concluso, in questo libro, che quelli durevoli sono sempre più rari. Quasi miraggi di un'epoca che non esisterà mai più. L'era pre-Simulmondo.

E' vero? Forse e solo in parte. Ma questo volume è interessante e andrebbe letto.

"Mentre il mercato cambia a ritmi vertiginosi e incalzanti, le strategie aziendali fondate sul raggiungimento di un vantaggio competitivo "stabile" mostrano tutta la loro inefficacia e inadeguatezza.

I leader d'azienda dovrebbero, innanzitutto, prendere coscienza della centralità di un altro tipo di vantaggio competitivo: quello transitorio, ovvero fare propria l'idea del cambiamento costante, dell'innovazione, del ribaltamento degli stessi presupposti che danno per scontati ..."

3. L'articolo della settimana (97)

Gabriele Romagnoli è un giornalista che probabilmente conoscete bene: era una colonna di Vanity Fair e ha diretto anche la redazione sportiva della Rai.

Le nostre strade si sono spesso incrociate.

Adesso scrive una rubrica (imperdibile) sulla Repubblica on line: si chiama "La prima cosa bella", come una vecchia canzone di Nicola di Bari.

La storia che state per leggere vi tirerà su il morale. Per sempre.

"Sono le molte vite di Ana Damian. Raccontai la sua storia anni fa su questo giornale. Aveva appena vinto il premio come miglior venditrice di aspirapolvere porta a porta. Una moldava aveva battuto tutti i rappresentanti italiani.

Venne fuori che la sua emigrazione era stata un'odissea, durata anni, con tentativi falliti, stenti, violenze, decine di chilometri a piedi, inclusi tunnel autostradali percorsi contromano, separazioni forzate dal marito e un lieto fine figlio della volontà e non del caso ..."

4. La citazione finale (97)

"Per molti traders un investimento è solo una speculazione che è andata malissimo ..."

(Il vs. modesto sottoscritto)

A rileggerci il prossimo week end!

Vostro


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